domenica 14 gennaio 2007

Tagore



Quando arrivò il momento in cui dovevamo salutarci, come una nuvola che solennemente scenda, ebbi solo il tempo di legarti il polso con una cordicella rossa, mentre le mie mani tremavano.

Ora, mentre sbocciano i fiori di mahua siedo da solo nell'erba e mi vibra dentro una domanda:

"Hai ancora la mia cordicella rossa?"

1 commento:

Anonimo ha detto...

tu ami le poesie....io queste cose che a differenza delle poesie non sono in rima...ma sono forti lo stesso

Quanto sa crudelmente assottigliarsi il tempo a volte… sembra sparire da sotto le mani, da dentro gli occhi, fino a diventare un’invisibile trama di seta colorata, mossa lievemente da un sospiro di vento… E noi restiamo ipnotizzati ad osservare come, intorno a noi, le ore muovono la loro danza sensuale rendendoci l’anima più leggera di una nuvola, così piccola e impotente da temere possa essere trascinata via, insieme a loro. Noi, esseri esiliati da un mondo sordo e ostile, intrecciamo le nostre vite tra le rime di un tramonto che tinge di rosso sangue l’orizzonte…là, fin dove giungono, esausti, i nostri sguardi. Attori della notte, artisti d’amore, vagabondi dall’anima trafitta ma perennemente in volo, con i sensi vigili sopra la pelle, gli occhi che sempre scrutano ciò che non vorrebbero vedere e le labbra che toccano, bramano, tremano… Dietro l’angolo di ogni dura battaglia , ridipingiamo i nostri sogni su pezzetti di cuore sparsi nell’impossibile, per liberare frammenti di poesie rimaste da tempo imprigionate dentro il vortice di un fiume fatto di sabbia e rapide … In questo tempo così ostile e avaro d’amore, io ti faccio dono della mia anima.La depongo alla porta della tua, per essere il tuo risveglio dal torpore del nulla, il riscatto del tuo petto stanco, l’antica promessa per le cose poi sfuggite di mano, evaporate , rubate… Credimi… il cuore non ha rughe, né capelli bianchi… il cuore non ha tempo né può invecchiare. Sempre pronto a rinascere, vivere, combattere… sempre pronto a immolarsi e morire, mille e mille volte, sull’altare di un destino costruito sulle nostre ansie, incertezze, codardìe… Muore ma poi rinasce dalle sue stesse ceneri, ed è ancora più voglioso, incosciente… Noi siamo come poeti senza tempo che nel silenzio di un attimo infinito sanno accarezzare l’immenso…bambini malinconici e spaventati che tengono acceso un lume nella notte per non far emergere i pensieri più cupi, e ostinatamente camminano appoggiandosi al bastone scheggiato del cuore. Ti faccio dono della mia anima, e dei sogni e delle delusioni che contiene. E con essa ti porterò il mio sorriso perché possa cancellare il frastuono di notti rivoltate e rigirate, inquietudini abbracciate e mai abbandonate…delusioni da nascondere in un angolo della mente, da dimenticare, da attraccare ad un molo qualsiasi, di un porto qualsiasi, di un mare qualsiasi… purchè lontane da noi. E non mi importa di sapere se, per questa amicizia, qualcuno che decide per tutti ha già stabilito una fine, né temere che siano le nostre stesse mani a spezzettarla come un fragile foglio di carta che non ha vissuto neppure il tempo per essere scritto… Quanto è già stato ed è, resterà ormai inciso in eterno nella pergamena dell’immortalità. Resta avvinghiata al mio cuore, quindi e raccontami, in questa porzione di infinito che ci è stato dato di tenere tra le mani , quanto sono profonde le tue radici e fino a quale apice sono riuscite a volare le tue mani. Dimmi dove hai un inizio e dove avrai una fine. Di quando sei felice o quando invece hai gli occhi pieni di sale… e dimmi dove si sono attorcigliati i tuoi nodi, da quali scogli hai gettato i tuoi sogni e quante volte sei scivolata sui gradini ripidi di questa vita. Portami con te sulla tua strada e mostrami dove tieni le armi con cui combatti le tue guerre e le bende con cui nascondi le ferite … donami le parole che hai ferme nella gola e raccontami di quella volta in cui hai affrontato, da sola, gli artigli del tramonto…. Cantami la passione che ti stritola le vene ed io ti dirò in quante parti, troppe volte, ho ripiegato la mia anima fino a temere che, nel silenzio soffocasse… di quando le urla mi sono esplose dentro lacerandomi il petto, di lividi e sangue… di zoccoli sulla terra bagnata e corse su sentieri di vetro… Ingombrami la mente dei tuoi pensieri e sbriciolami addosso la voglia delle tue braccia, marchiamela a fuoco attorno le spalle, scioglimela sulle guance e mettila in sillabe come battiti… Non pensiamo al domani perché il domani non esiste, ma solo una fila interminabile di oggi che formano la parola sempre… sempre, finchè noi vorremo…sempre finchè noi ameremo…sempre perché sia per sempre… a te amica mia che hai fatto appena in tempo leggere queste parole...ed ora non ci sei più... e che, nonostante il tempo trascorso, sei nel mio cuore e lì vivrai per sempre...